1984 - Giuseppe Bertone, Felitto tra storia e tradizione


          

   "Con l'invasione francese, sotto Gioacchino Murat, in tutti i paesi fu piantato l'albero della libertà e dell'uguaglianza. Ma una volta caduto Murat, i realisti borbonici sostituirono ad esso la Croce. Così, anche a Felitto, dopo una solenne cerimonia religiosa, davanti alla porta orientale, venne innalzata una croce in pietra, che vi rimase fino al 1814, quando, a causa di una forte alluvione, essendo divenuta instabile, venne trasportata nel luogo in cui si trova attualmente. Ma dell'originale rimangono solamente i tre scalini rotondi, perché la croce e la colonna in pietra che la sorreggeva vennero ricostruite in cemento e ferro. I pezzi rimasti furono seppelliti sotto il pavimento della Chiesa del S.Rosario.

Prima ancora che Murat facesse piantare l'albero della libertà e dell'uguaglianza, in Felitto, nei pressi della torre dei pagani, vi era un olmo, simbolo dello spirito di indipendenza che animava i felittesi, come ricorda lo storico Di Stefano (1780). Quando nel 1870 la porta ed il muro di recinzione vennero abbattuti, venne piantato un nuovo olmo davanti alla Chiesa del S.Rosario."

(pagg.29-30)


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