Nascosta dalla vegetazione che
costeggia il fiume e raggiungibile solo attraversandolo, quando non c'è
molta acqua, oppure inerpicandosi per un sentiero semicancellato dal tempo,
conserva il suo mistero la grotta di Binnardo.
Saglie, saglie Binnardo,
ca 'ncielo te vole Gesù!
Saglie prima lu pane e lu lardo
e ddoppo sagli tu!
Questo, più o meno, si racconta avesse udito
Binnardo, nelle sue notti solitarie. E così, ansioso e convinto che fosse giunta la sua ora di raggiungere il
Cielo, aveva accondisceso ad appendere le sue "sostanze" alla corda
che gli era stata calata. Il viaggio successivo si interruppe nel bel mezzo, e
il povero Binnardo morì, beffato, appeso vicino alla grotta dove si era
rifugiato.
Il rifugio di un eremita o un covo di briganti? Asceta o malandrino, gabbato dai ladri o ladro a sua volta,
Binnardo ci ha lasciato il suo microcosmo autosufficiente: lo spazio per
l'orto, il forno, il mortaio scavato nella roccia, la casa.
pagina inserita nel 2000 - ultimo aggiornamento 02.11.2014