La festa di San Ciriaco e la fiera che si teneva nei pressi della Cappella erano molto sentite dalla popolazione felittese. Oltre il momento devozionale della festa, erano le fiere a rappresentare, in un mondo rurale, una rara occasione di contatto e di scambio; avevano, pertanto, una notevole valenza economica (vendita di bestiame e prodotti della terra, acquisto di attrezzi, regolamento di debiti, ...)

Il nome Ciriaco, molto usato un tempo a Felitto, è divenuto rarissimo. E la festa, parimenti, è divenuta molto meno affollata; solo negli ultimi anni si sta tentando di ridarle un certo vigore.

San Ciriaco, vissuto all'epoca dell'imperatore Diocleziano, del quale si racconta avesse guarito la figlia, fu fatto decapitare dall'imperatore Massimiano lungo la via Salaria. Le sue spoglie furono trasportate ad Ancona, della quale è tradizione che fosse stato vescovo; qui gli è stata dedicata la Cattedrale.