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Di Valle dell’Angelo, già detto Piaggine Sottane o anche Laurino Sottane, l’Autore traccia le più note ipotesi sulla sua origine, non scartando, per completezza di documentazione, le meno probabili. Infante , al di là di altri spunti sull’età moderna – si vedano la peste del 1656, la carestia del 1764, note di economia, indagini demografiche – approfondisce le tematiche dell’Ottocento e Novecento, soffermandosi sulle rivoluzioni del 1828 e del 1848 ed approfondendo con nuovi dati d’archivio soprattutto il brigantaggio post-unitario, che ha visto operare la banda Tardio e i seguaci di Scarapecchia, per fare alcuni nomi. Il fenomeno, qui all’interno, dura più che in altri parti del Cilento, e trova le sue radici in una dimensione di soprusi e di violenze, di cui fanno fede in epoca borbonica i numerosi reati contro le persone ed il patrimonio, che Infante con diligenza riporta, e contro cui ben poca cosa possono, se la si vuol fare, la Guardia Civica di allora e poi le Guardie Nazionali post-unitarie. Vi si aggiungono le carenze alimentari ed igieniche, descritte nella Statistica Murattiana del 1811 dal Guida, che Infante non omette.Interessante è anche la trattazione dell’istruzione pubblica post-unitaria, della leva militare e dell’emigrazione, della elettrificazione della contrada , della viabilità, delle fiere e dei mercati, delle lotte sostenute da Valle dell’Angelo (così chiamata dal 1873) per l’affermazione della propria autonomia da Piaggine, ottenuta poi fino al 1928 e quindi nel 1945. (dalla Presentazione di Antonio Capano)
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