Raggiunge il prestigioso traguardo del quarto di secolo la sagra felittese, ormai una delle più vecchie sagre gastronomiche del salernitano. Ancora una volta l'agosto felittese si affollerà di estimatori del nostro fusillo, nonostante ormai, rispetto agli anni degli esordi, in questo periodo ci siano una gran quantità di manifestazioni un po' ovunque nei dintorni.

Il nostro augurio, agli organizzatori certamente, ma a Felitto in particolare, è quello che la sagra continui ancora a lungo, e che continui ad attrarre ancora masse di affezionati. Questo perché se da un lato può essere vero che il fusillo felittese ha da un pezzo raggiunto la "maggiore età" e potrebbe camminare senza la sagra, è maggiormente vero che la funzione di quest'ultima è di fare da cassa di risonanza, di costituire un'occasione per concentrare su Felitto e sul suo particolare prodotto l'attenzione e la curiosità di un pubblico sempre più vasto.

Se ne potranno discutere luoghi, forme, durata, manifestazioni collaterali, ma la sagra è un patrimonio da salvaguardare ed arricchire.

Consci dell'impegno e del sacrificio che richiede organizzarla e gestirla (ma lavorare vivendola come una festa è un buon antidoto contro la stanchezza), non possiamo far altro che augurare buon lavoro.

E, a noi tutti, buona sagra e buon fusillo!