Se ci fidiamo delle indicazioni di Giustino
Pecori, questo quadro dovrebbe essere l'esatta riproduzione dell'immagine
rinvenuta tra le rovine della Cappella della Madonna di
Costantinopoli, fatta edificare nel 1591 dalla famiglia Allegro.
Sarebbe stato dipinto intorno al 1815 per sostituire quella
"guasta e corrosa"
affrescata nell'antica Cappella. La tela è stata fatta
restaurare, per il devoto interessamento del prof. Giuseppe Bertone e di sua moglie, Giuseppina Scairati, agli inizi degli anni
ottanta. L'aspetto artistico è, in questo caso, assolutamente secondario: il dipinto ha, nella storia del culto della Madonna di Costantinopoli a Felitto, un valore documentale eccezionale; inoltre la sua iconografia sembra riscontrare esattamente le informazioni storiche di cui disponiamo. Il personaggio in primo piano, più che presentare la Madonna, pare indicare a noi spettatori l'altra figura, visibilmente devota ed assorta nella contemplazione della celeste visione. Perché non vedere, quindi, nei due personaggi i fratelli Allegro? L'uno, esecutore testamentario, oltre a realizzare il volere dell'altro, il devoto defunto, potrebbe aver chiesto al pittore di essere raffigurato nell'atto di rimarcare il vero committente. Seguendo una tale ipotesi, dovremmo ritenere che l'affresco originale dovesse essere di poco successivo all'edificazione della Cappella, e quindi dell'ultimo decennio del '500. |
Pagina inserita nel 2000 - Ultima modifica 23.10.2014 |