"Trovasi in
molti Martirologj, che fra Pesto, e 'l Silaro fosse seguito il martirio"; mentre in altri, assieme a Modesto e
Crescenza "...a riguardo del martirio (...) fu prima battuto (...) poi posto nella catasta, e le membra slogate, onde gli
si vedevano le viscere (...) vicino a morte furono in un momento dall'Angelo trasportato all'antico, usato luogo in Lucania, vicino
al Silaro, dove resero l'anima al Signore nell'anno CCXC"; ( Antonini, pag. 188-189). Il 15 di giugno
sarebbe il giorno del martirio di Vito ed i suoi compagni.
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Santo la cui origine è molto contesa
e molto dubbia, tanto che si è supposto non si tratti di una
figura storica unica, ma che sia almeno duplice: potrebbe essere
esistito un Vito siciliano ed un Vito lucano
(cfr. Ianneci). Vissuto, come San Ciriaco, all'epoca dell'imperatore Diocleziano intorno al 300 d.C.,
di questi avrebbe guarito un figlio indemoniato, ricevendone, come si è detto, per tutta riconoscenza un discreto
assortimento di supplizi.
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